YATTAFUNK "Escape From Funkatraz" (Recensione)
Full-length, Ghost Record Label
(2020)
Definirei gli Yattafunk come una band fondamentalmente hard rock, ma il termine in questione va anche ad includere altri tipi di influenze, dal funk, al metal e talvolta al blues. Quello che è sicuro è che non ci sono momenti di noia in questo loro nuovo parto discografico intitolato, ironicamente, "Escape from Funkatraz", e accompagnato da una bella copertina old school in stile comics/nerd.
Questi ragazzi, insomma, suonano un genere senza tempo, talvolta classificabile come crossover, quel crossover che qualche decennio fa spopolava con band come Faith No More, Living Colour o Primus, e che ora pare abbia pochissimi esponenti disposti ad armarsi di coraggio per riesunmare uno stile musicale coraggioso e riportarlo in auge. Gli Yattafunk non raggiungono i livelli di sperimentazione delle band che ho citato, in quanto il loro stile tende a cibarsi più di alternative metal e punk, ma comunque non sono del tutto assenti tentazioni funky, e questo rende il tutto piacevolissimo all'ascolto e non stereotipato.
Certo, non abbiamo dietro al microfono un genio puro alla Mike Patton, e in quel reparto un po' la band perde qualcosa, ma tutto sommato le canzoni hanno tutte un loro perchè e scivolano via energiche e suonate come Dio comanda. A mio avviso questo basta ed avanza per promuovere un disco come "Escape from Funkatraz"! Ma la cosa più bella di questo album è che pur non inventando nulla di nuovo (o almeno non di sana pianta), fa venire voglia, una volta finito, di essere riascoltato, e questo è sicuramente il segno che la band in questione ha molto da dire e che riesce ad instaurare con gli ascoltatori una certa alchimia. Aspettiamo già da ora il prossimo album per vedere ulteriori evoluzioni in casa Yattafunk.
Marco Landi
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