DISEMBALLERINA - Poison Gown (Review)
EP- Minotauro Records
(2016)
La Minotauro Records รจ una label che non ha bisogno di grandi presentazioni. Da sempre attenta e devota alla ricerca di talenti che varcassero la normale soglia del rock comunemente inteso dai piรน ossia fruibile e radio friendly, la label in questione ha scoperto e messo sotto la giusta luce autentiche perle di pura e semplice arte sonica. E anche stavolta ha visto giusto, mettendo sotto la sua ala protetrice questo trio di Portland, USA, al secolo Jennifer Christensen Myles Donovan e Ayla Holland che con il nome di Disemballerina ci proiettano nel loro personale mondo oscuro e tetro, ma quanto mai affascinante.
Da qui perรฒ parte una premessa, che รจ piรน un avvertimento, volto a non far perdere del tempo a chi legge, ossia che i Disemballerina NON fanno metal. Non fanno nemmeno rock, o qualunque cosa si intenda per musica tradizionalmente intesa come tale. Se posso usare una mia personalissima definizione, se mi รจ concesso, i Disemballerina fanno “musica da camera ardente”. Il trio di polistrumentisti imposta la sua personale proposta in una fredda musica da camera con profonde radici Cold Wave quella della 4AD per intenderci, in cui i due violoncelli si accompagnano alla scheletrica intelaiatura di chitarra acustica, che spesso finisce nella slide-guitar mentre vira improvvisamente verso autentiche litanie barocche e decadenti. La totale assenza di parte cantata lascia il lavoro pressochรจ inalterato dall'inizio alla fine, e il mood complessivo รจ appunto decadente e funereo, ma non per questo privo di fascino erotico e languido.Come avrete certamente capito siamo piรน dalle parti della musica neo-classica, anche se rispetto a quest'ultima, in cui il virtuosismo resta il fulcro su cui dipanare la trama collettiva, qui si predilige un'attenta quanto maniacale ricerca dell'umore del pezzo, con crescendo e pause volte ad enfatizzare il climax del momento. Per essere poi piรน didascalici, le strutture tendono comunque alle scale minori, risultando quindi piรน improntate alla drammaticitร e all'enfasi, piuttosto che la magniloquenza o al grandeur tipico della classica contemporanea. Da un punto di vista di sensazioni, ossia ciรฒ cui punta maggiormente “Poison Gown” da un punto di vista personale ho riscontrato il principio dicotomico dell'eros e thanatos, molto presente nei pezzi, dove si hanno diversi momenti in cui si ha come un'immagine di un rincorrersi, tra momenti di stasi e momenti di puro movimento, come amanti che si avvinghiano piรน per cibarsi tra loro che per stare insieme. L'idea รจ che gli istinti base della vita, come il nutrimento e la riproduzione si avvinghino in un tutt'uno, tutti nervosamente in attesa dell'inevitabile fine del pezzo, che rimane perรฒ spesso sospeso, attonito e incapace di una reale ripresa e/o conclusione.
Attimi cristallizzati insomma, in cui il ragno si nutre della farfalla, la mantide si nutre del proprio partner e cosรฌ via. Il maggior pregio dei Disemballerina comunque rimane una notevole dose di flessibilitร , dato che non รจ semplice mantenere la tensione alta per tutto il lavoro, ma il risultato globale รจ buono, i cali di tensione sono minimi e le strutture sono discretamente varie da mantenere l'interesse per tutto il lavoro, cosa non semplice, viste le premesse. Siamo comunque nei territori piรน della Soundtrack tout-court che dell'album vero e proprio, dato che alcune riserve le tengo piรน per l'impostazione del lavoro nella sua contestualitร che per l'esecuzione. Dal mio punto di vista si sente che รจ un'opera prima, almeno, prima a livello funzionale, ed alcune cose vanno secondo me limate e migliorate per evitare che il successivo lavoro risulti prolisso e poco credibile, evitando cosรฌ l'effetto copia-incolla tipico della mancanza di reali spinte creative. Detto ciรฒ promuovo a pieni voti i Disemballerina, e lo consiglio caldamente a chi si ciba abitualmente di Sopor Aeternus, Origami Artika, Elend e Die Verbannten Kinder Evas. Per tutti gli altri lasciate perdere, potreste ritrovarvi un bel giardino fatto di statue, in cui la vostra si sta sgretolando senza rimedio e voi assieme ad essa. Ottimo lavoro.
Recensione a cura di: D666
Voto 75/100
TRACKLIST:
01. Impaled Matador 04:11
02. La Folia 04:27
03. That is the Head of One Who Toyed with My Honor 03:24
04. Phantom Limb 04:44
05. Year of the Horse 05:29
06. Styx 06:52
TOTALE: 28:27
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